venerdì 6 gennaio 2012

Spread, bund btp?...Che confusione!!


Da troppo tempo i nostri telegiornali non fanno altro che parlare di Bund, Btp e spread, ma gli italiani hanno veramente capito di cosa stiamo parlando? Secondo me l' italiano medio fa molta fatica a comprendere un determinato linguaggio, e siccome io sono uno di quelli, vorrei cercare di spiegare in parole povere prima a me stesso e poi agli altri, il perchè ultimamente in Italia c'è il timore fondato di un disastro economico.
 Spread (differenza in ingliese) è appunto la differenza tra i rendimenti dei Bund (titoli di stato pluriennali tedeschi) e Btp (buoni del tesoro pluriennali italiani).
Lo spread si calcola facendo la differenza tra il rendimento di un Bund a 10 anni ed il rendimento di un Btp a 10 anni.
Partendo dal presupposto che il rendimento di un titolo di stato indica anche il suo livello di rischio, ovvero più alto è il rendimento e più alto è il rischio che chi ha emesso il titolo (lo Stato) non paghi alla scadenza gli interessi ed il capitale iniziale.

Facendo un esempio molto pratico, se il rendimento offerto sull' acquisto di un Bund è al 2%, mentre il rendimento offerto
per l' acquisto di un Btp italiano è del 7%, questo significa che lo spred è del 5%, ovvero 500 punti.
 Dati questi rendimenti, significa che se oggi compro diecimila euro di Bund, il mio capitale (teorico) fra un anno sarà di 10.200 euro; se invece compro diecimila euro di Btp italiani, fra un anno il mio capitale sarà di 10.700 euro.
 La differenza (o spread) di 500 euro è causata dal fatto che lo stato italiano è considerato meno affidabile di quello  tedesco e quindi c’è una maggiore probabilità (ipotetica) che fallisca e non sia in grado di restituire il denaro dei Btp con i dovuti interessi.

Al contrario se il rendimento è basso, come per i Bund tedeschi, vuol dire che comprare quell' obbligazione è una operazione sicura.
Se lo spread aumenta vuol dire che il rendimento offerto dai nostri titoli è troppo alto, e questo a sua volta indica una operazione per niente sicura.
 Con questi presupposti gli Italiani non compreranno più obbligazioni, l'Italia non avrà denaro liquido da investire e quindi è a rischio default, ovvero fallimento come è capitato alla Grecia.
 Fare default significa che lo Stato decide di non onorare i propri titoli di stato diventanto quindi insolvente nei confronti dei propri investitori.

Nessun commento:

Posta un commento